Dal 1961, ad oggi, l’uso di droghe e i problemi ad esso connessi sono aumentati in modo esponenziale e sono tuttora in crescita. Si calcola che più di 16.000 € vengano ricavati dalla vendita di droghe illecite ogni secondo. I profitti sono enormi mentre i costi di produzione non rappresentano più dell’1% di questa somma.
Nello stesso tempo, i problemi creati dalle politiche di controllo sulle droghe si sono rivelati più gravi di quelli che intendevano risolvere. Il danno complessivo causato dalla proibizione delle droghe alla salute pubblica, ad una economia sana, allo sviluppo sostenibile e per la sicurezza sociale è documentato ed evidente, ma non considerato a sufficienza dai politici e mass media, e di conseguenza, dall’opinione pubblica.
A dispetto dei divieti, e delle proibizioni, produttori e consumatori di “sostanze leggere” continuano a operare in un ambito illegale e finché la repressione continuerà a rappresentare la base delle politiche sulle droghe, le conseguenza negative continueranno inesorabilmente ad aumentare.
La necessità di un dibattito aperto è evidente. L’Europa può giocare un ruolo di primo piano in questo processo. Esistono le condizioni per conoscere le differenti strategie sviluppate nel vecchio Continente, compararle e valutarne l’efficacia. Ma fino ad ora le Agenzie nazionali ufficiali deputate a questo scopo hanno fallito, probabilmente a causa di ragioni politiche e culturali. Di conseguenza le attuali politiche sulle sostanze costituiscono un’enorme minaccia per i gruppi più deboli (malati o semplici utilizzatori finali), i bilanci statali, la credibilità delle autorità e la libertà della scienza.
Al momento attuale, le politiche sulle droghe aumentano la pericolosità del consumo di sostanze, perché la mancanza di controllo sulla composizione e sulla qualità delle droghe, provoca spesso danni di salute a chi ne fa uso. Inoltre, lo stato di illegalità delle droghe impone una serie di vincoli alle strategie di riduzione del danno, ai progetti di strada, agli interventi in contesti specifici come le prigioni e ai programmi di prevenzione. Strategie utili ma che spesso devono essere attuate anch’esse in regime di illegalità.
Le politiche sulle droghe causano, anche, danni alla sicurezza sociale e spesso portano alla violazione dei diritti umani. La mancanza di regolamentazione del mercato delle droghe aumenta la criminalità e causa una distribuzione sproporzionata delle risorse nel sistema della giustizia criminale. Inoltre le leggi proibizioniste toccano direttamente la libertà di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Tutti in Italia, solo per fare un esempio, conosciamo le tristi vicende di Aldrovandi, Bianzino, Cucchi.
Per tutte queste ragioni, TILT, intende contribuire, nel nostro Paese, alla nascita di una cultura alternativa sull’uso delle sostanze definite “droghe leggere”. E’ necessario che si passi ad una concezione sociale e sanitaria del problema. E’ necessario che la Marijuana (o Cannabis, come dir si voglia) smetta di essere una sostanza vietata , in mano alle organizzazioni criminali. E’ fondamentale abrogare la legge Fini-Giovanardi che produce provvedimenti pesantissimi per gli utilizzatori, anche se fanno uso di tali sostanze per uso medico.
TILT, inoltre, intende aderire a ENCOD. ENCOD è stata fondata nel 1993 su richiesta della Commissione europea, come una piattaforma di organizzazioni della società civili che sarebbero dovute esser coinvolte in un dialogo continuo con le autorità della UE con l’obbiettivo di disegnare una politica europea sulle droghe. Questa realtà è diventata una rete di circa 150 organizzazioni di cittadini europei che lavora affinché la proibizione delle sostanze psicotrope cessi, le politiche della “droga” siano basate su considerazioni di salute pubblica e per garantire a tutte le persone adulte il diritto di coltivare una pianta, preesistente in natura, per il proprio uso personale non cadendo nelle maglie dell’illegalità e delle mafie.
TILT si fa carico del progetto, per quanto riguarda il nostro Paese, messo in campo da ENCOD e intende collaborare alla “battaglia politica” che nei prossimi mesi/anni si terrà in tutto il continente europeo. Come TILT saremo orgogliosi di partecipare all’Assemblea Generale di ENCOD, del 2013, che si terrà a Bermeo, nei Paesi Baschi (Spagna), dal 21 al 23 giugno 2013.
Giuseppe Morelli